Dalla lavorazione di patate al brevetto della prima "pompa a vortice", il passo è breve se sei un meccanico capace e intraprendente come Emile Egger, l'ingegnere svizzero che nel 1947 fondò l'omonima azienda a Cressier. Partendo dalla necessità di trasportare i residui di lavorazione dal piano terra della fabbrica, Egger ha sviluppato una vasta gamma di pompe principalmente per liquidi carichi, cioè acqua con residui solidi. Sfruttando i 25 anni di esclusiva garantiti dal brevetto, la società Emile Egger & Cie SA ha sviluppato numerosi modelli nei decenni successivi, allargando il proprio mercato a tutto il mondo. In Italia, l'azienda è oggi rappresentata da Turo Italia, costituita a Marano Vicentino nel 1970 con lo scopo di produrre su licenza e commercializzare sul mercato italiano la pompa Vortex Turo®. L’accordo di licenza è stato poi esteso nel corso degli anni fino a comprendere l’intera gamma dei prodotti Egger. Le pompe Egger fornite da Turo Italia trovano applicazione ovunque vi sia la necessità di movimentare liquidi carichi: impianti di depurazione, cartiere, industria chimica e siderurgia.

ABB è uno dei marchi che Turo Italia trova più spesso nelle vendor list dei propri clienti. Fra i fornitori di motori, ABB Italia gode quindi di una corsia preferenziale negli uffici tecnici e commerciali dell'azienda vicentina e viene sempre coinvolta in fase di offerta. "ABB è un costruttore di motori di livello mondiale capace di instaurare un rapporto molto stretto con il cliente e generare sinergie vincenti nella gestione di grandi progetti," sottolinea Christian Antongiovanni, Amministratore Delegato di Turo Italia. "Questo approccio genera una preferenza e quindi incide sulla nostra scelta nei casi in cui il cliente finale non impone l'utilizzo di un determinato marchio. La maggiore criticità nei progetti gestiti da Turo Italia è rappresentata dai tempi di consegna, spesso molto stretti. Avere in ABB Italia un referente che segue il progetto fin dall'inizio fa la differenza. Inoltre, ABB è per noi un fornitore diretto, mentre molti dei suoi concorrenti operano attraverso agenti e rappresentanti, con inevitabili rallentamenti e dilatazione dei tempi. Per ogni progetto possiamo contare sul supporto del team italiano di ABB e, grazie alla disponibilità di magazzini in tutto il mondo, il servizio di fornitura è sempre veloce."
Turo Italia utilizza principalmente motori IE3 in bassa tensione asincroni per area sicura. Le pompe Turo richiedono motori di taglia piccola da 1 kW fino a 132 kW, a 2-4-6 poli, con casi eccezionali di motori che possono arrivare a 200 kW e 8 poli. Per un intervento specifico presso un cliente che ha sostituito otto pompe della concorrenza con modelli Turo nell'ambito di un progetto di risparmio energetico, l'azienda di Marano Vicentino ha montato sulle proprie pompe anche i giunti elastici Dodge Raptor, caratterizzati da un elemento brevettato di gomma naturale diviso in due metà che riduce drasticamente i costi operativi e prolunga la durata delle apparecchiature collegate. Progettato per essere direttamente intercambiabile con analoghi prodotti della concorrenza, Raptor semplifica l’installazione, riduce la manutenzione e aumenta la flessibilità in un’ampia gamma di applicazioni nuove o già installate.
La collaborazione fra Egger e ABB si è spinta anche nell'ambito dell'Industria 4.0 con un'iniziativa congiunta legata allo sviluppo di Smart Sensor, il sensore intelligente ABB Ability™ che può essere applicato sul telaio dei motori a induzione in bassa tensione, senza alcun cablaggio, per raccogliere ed elaborare i dati di vibrazioni, temperatura e altri parametri, abbattendo i fermi dei motori del 70%, prolungandone la durata del 30% e riducendo i consumi energetici del 10%. Insieme ad ABB, Egger ha sviluppato un sensore analogo dedicato alle pompe: prossimamente tutte le pompe per depurazione in Germania verranno fornite con sensore montato sia sul motore sia sulla pompa. "Questa novità detta una svolta nel modello di business," sottolinea Antongiovanni, "perché il nostro nuovo obiettivo sarà convincere i clienti ad attivare contratti con Egger e/o ABB per scaricare ed elaborare i dati raccolti dai sensori. Entriamo così a pieno titolo nell'Industria 4.0, anche se questo tipo di discorso è ancora prematuro in Italia, dove i manutentori dei nostri clienti restano legati ad approcci e metodologie molto tradizionali."
