Dopo averne sperimentato la versatilità , la facilità di utilizzo e di programmazione, Zeo e Stefano Asioli, rispettivamente padre e figlio nonché proprietario e General Manager di Azeta Zeo Asioli diffusion, hanno deciso di acquistare altre 2 unità per affiancare il primo robot nel lavoro di tutti i giorni, con uno scopo preciso: migliorare l’efficienza per permettere all’azienda di continuare il suo percorso di crescita puntando sull’innovazione e la personalizzazione.
La sfida
Azeta offre un alto grado di personalizzazione ai propri clienti, per questo motivo le esigenze all’interno della catena produttiva cambiano continuamente. L’azienda aveva bisogno di una soluzione di automazione altamente personalizzabile in grado di fornire supporto adattandosi in tempi rapidi.
La soluzione
Un robot di dimensioni contenute facilmente personalizzabile sia in termini di programmazione che in termini di funzionalità. Un supporto concreto da poter inserire nella linea produttiva aumentandone l’efficienza.
L’impiego
Assemblare pezzi meccanici con precisione in base alle indicazioni di programmazione sollevando i dipendenti dall’esecuzione di compiti ripetitivi e noiosi e azzerando i rischi OCRA (Occupational Repetitive Actions Index)
Un passato solido come fondamenta per un brillante futuro
Azeta nasce a Correggio nel 1967 su iniziativa di Zeo Asioli e diventa nei suoi oltre 50 anni di storia un punto di riferimento per il settore della manifattura di pezzi metallici in ambito oleodinamico. “Ci occupiamo di sviluppare prodotti specifici su misura per i nostri clienti” ci spiega Stefano “non offriamo loro un pezzo preconfezionato, ma lavoriamo con il loro team di ricerca sviluppo per progettare assieme dei kit che soddisfino le loro esigenze”. Un orientamento al cliente che ha segnato la storia di Azeta e che ha permesso all’azienda di crescere nel corso degli anni con l’apertura di nuovi stabilimenti, con l’ampliamento del mercato di riferimento e con lo sviluppo di prodotti anche per l’industria cinese.
“La meccanica è un settore maturo” racconta Stefano “non è facile uscire con nuovi prodotti per distinguersi dalla concorrenza, per questo abbiamo lavorato su altre leve di mercato cercando di proporci come partner e non solo come fornitori per i nostri clienti e cercando di migliorare la nostra efficienza per contenere i costi. Ed è proprio in quest’ottica che abbiamo deciso di investire nella robotica già nel 1990”.
ABB un compagno di crescita
La collaborazione tra Azeta e ABB risale a circa 20 anni fa con l’acquisto da parte dell’azienda di Correggio di un robot IRB 140, preso per sostituire un’altra macchina. “Abbiamo scelto di fare un upgrade tecnologico scegliendo una macchina di ABB che offriva vari miglioramenti tra cui un sistema evoluto di anticollisione, molto importante per il nostro lavoro” commenta Stefano. Al primo IRB 140 se ne aggiunge un secondo nel corso degli anni, “sono robot robusti che durano nel tempo, entrambi sono ancora in uso” continua Stefano.
Nel 2015 la partnership si consolida con l’acquisto di YuMi, il primo robot di questa serie venduto in Italia. “Appena è arrivato lo abbiamo presentato ai collaboratori. C’era grande curiosità da parte di tutti” racconta Stefano. “Abbiamo sperimentato molto con YuMi anche grazie alla facilità di programmazione del robot che ci ha spinto ad utilizzarlo in tanti ambiti diversi”. L’integrazione di YuMi nella catena produttiva di Azeta è stata un vero successo, tanto che l’azienda ha deciso di acquistarne altri due a pochi anni di distanza.
Robusto, versatile e semplice da programmare, così YuMi ha conquistato Azeta
Quando Azeta ha scelto di automatizzare parte della produzione aveva davanti a sé due strade, scegliere un robot di piccole dimensioni che permettesse un’interazione agile tra macchina e uomo o optare per la costruzione di un sistema di automazione complesso che avrebbe comportato un ingombro importante e di conseguenza la necessità di avere grandi spazi. La scelta è ricaduta sulla prima opzione: “YuMi ci ha permesso di risolvere il problema degli ingombri a terra, occupa poco spazio e permette alle persone di interagire con il robot agevolmente. Le altre macchine hanno recinzioni e richiedono tempi enormi per essere maneggiate” spiega Stefano. Ma non sono state solo gli ingombri ridotti a far innamorare Azeta: “La semplicità d’uso e la versatilità di YuMi sono i suoi due veri punti di forza” continua Stefano. L’apertura di comunicazione con gli altri protocolli ha permesso ad Azeta di interfacciare YuMi con Industry 4.0 aiutando l’azienda ad automatizzare la raccolta dei dati di produzione indispensabili per migliorare le performance e l’efficienza. “Programmare YuMi è davvero facile” racconta Stefano “abbiamo un programmatore in azienda che è stato in grado di mettere in funzione il robot senza alcuna difficoltà. La sua semplicità d’uso ci ha spinto a non limitare la nostra fantasia e lo abbiamo programmato anche per eseguire funzioni alle quali non pensavamo nemmeno quando l’abbiamo acquistato”.
Un collega prezioso, un collaboratore instancabile
Non sono durati a lungo i timori dimostrati inizialmente da alcuni collaboratori di Azeta all’arrivo di YuMi. Il robot è entrato in funzione in breve tempo sollevando gli operatori da alcuni lavori noiosi e ripetitivi e permettendo loro di poter crescere in azienda e contribuire con il loro know how al successo di Azeta. “I nostri collaboratori hanno subito compreso il ruolo di YuMi in azienda lo hanno apprezzato a pieno e ci hanno chiesto di comprarne altri” spiega Stefano.
YuMi ha saputo farsi apprezzare anche grazie alle sue caratteristiche distintive che lo rendono uno strumento molto preciso. Grazie a YuMi, Azeta è stata in grado di azzerare o ridurre notevolmente su alcune postazioni l’indice di esposizione OCRA (Occupational Repetitive Actions Index) che scaturisce dal rapporto tra il numero giornaliero di azioni effettivamente svolte con gli arti superiori in compiti ripetitivi ed il corrispondente numero di azioni raccomandate.
“Da sempre la sicurezza sul lavoro è una nostra priorità e adottiamo regole più rigide di quelle previste dalla normativa nazionale” continua Stefano, “YuMi si sposa perfettamente con la nostra politica volta a tutelare al massimo la salute dei nostri dipendenti”.