È la città da dove il mercante Marco Polo salpò nel suo viaggio per scoprire l’Asia e simboleggia il modo in cui il genere umano ha addomesticato gli elementi naturali attraverso abilità e innovazioni tecniche. Immaginiamo una città sull’acqua così ricca di monumenti, arte, storia e bellezza tali che tutto il mondo vuole vedere almeno una volta nella vita. E ora immaginiamo la stessa città che sta lentamente sprofondando – circa 16 cm. nello scorso secolo - mentre il livello del mare sta aumentando, con la minaccia costante di inondazione. Bene, questa città è Venezia, il museo all’aria aperta rinomato in tutto il mondo costruito su un gruppo di 117 piccole isole situate in una bassa laguna di 550 km² nel nordest del mar Adriatico.
Questa larga baia chiusa è protetta da una striscia di terra ed è collegata al mare grazie a 3 bocche di porto che consentono il passaggio del traffico marino cittadino, almeno fino a che il livello del mare che bagna i canali della città rimane fino al normale livello di 1 metro di altezza. Ma la laguna è anche soggetta alle numerose variazioni del livello dell’acqua, incluse le eccezionali mareggiate primaverili che regolarmente si abbattono sulla città e inondano case, uffici ed edifici storici. Poiché è previsto che il livello del mare aumenti di circa 20 cm. entro il 2050, come risultato dell’aumento della temperatura globale, la città di Venezia rischia di essere inondata quasi una volta a settimana con maree che partono da 80 cm. più del normale.
La soluzione per salvare Venezia dall’affondamento consiste in un sistema di dighe dal valore di miliardi di euro - il MoSE (acronimo di Modulo Sperimentale Elettromeccanico) - composto da 78 paratoie incernierate al fondale marino, nelle 3 bocche di porto della laguna veneziana. Questi contenitori cavi di acciaio rimangono distesi sul fondale e, quando necessario, vengono alzati in circa 30 minuti riempiendoli di aria compressa, creando una diga capace di fronteggiare un innalzamento del livello dell’acqua fino a 3 metri più del normale.
Il fulcro del sistema è un sistema di controllo distribuito di ABB basato sulla piattaforma di automazione Symphony Plus. Seguendo parametri prefissati, il sistema alzerà e abbasserà le 78 paratoie a seconda che l’acqua entri o esca dalla laguna. Inoltre, ABB fornirà una soluzione di automazione elettrica integrata per l’intero progetto. L’intero sistema gestirà segnali da oltre 50.000 dispositivi e coordinerà interamente le operazioni del MoSE, composto da frangionde, dighe e barriere, ideato per proteggere la laguna dall’aumento del livello del mare, dalle tempeste invernali e dalle mareggiate primaverili e salvaguardare Venezia e le aree limitrofe dalle inondazioni.
Una volta operativo, il MoSE e ABB permetteranno a Venezia, ai suoi cittadini e a milioni di turisti di godere di questo patrimonio dell’umanità UNESCO ancora per molti anni. Serenamente.