Obiettivo "zero emissioni”: perché l’efficienza energetica è la chiave

Obiettivo "zero emissioni”: perché l’efficienza energetica è la chiave

- In un periodo storico di grande incertezza sociale ed economica, si prediligono fonti energetiche più economiche trascurando l’obiettivo dello “zero netto entro il 2050”
- Adottando le tecnologie di efficientamento energetico più avanzate, possiamo ottenere di più dalle risorse energetiche

Oggi più che mai è importante mantenere l’impegno per limitare l’aumento globale delle temperature medie entro 1,5 gradi. Per raggiungere tale obiettivo, serviranno sforzi maggiori e un approccio innovativo.

Il processo dovrà essere articolato in più fasi, dall’elettrificazione di trasporti e industrie, passando per la transizione alle rinnovabili, fino alla promozione dell’economia circolare. «I responsabili di aziende e imprese devono verificare che tutte le iniziative siano economicamente sostenibili. Esiste un ambito sottovalutato che potrebbe soddisfare le esigenze sia delle imprese, sia del pianeta: l’efficienza energetica» sostiene Francesco Morrone, Division Manager Motors & Generators di ABB Motion Italia.

«Adottando le tecnologie di efficientamento energetico più avanzate, possiamo ottenere di più dalle risorse energetiche attualmente a nostra disposizione.» continua Morrone «Secondo l’ultimo rapporto della International Energy Agency (IEA), l’efficientamento energetico potrebbe aiutare a ridurre le emissioni di gas serra del 40% nei prossimi 20 anni. Non sorprende, quindi, che la IEA consideri l’efficienza energetica come il “primo carburante” per il viaggio verso lo “zero emissioni”»

Come, dunque, l’industria può guidare la transizione, investendo nell’adozione di tecnologie di efficientamento energetico?

Motori più efficienti e oltre
I motori elettrici sono lo “zoccolo duro” dell’industria moderna. I processi delle industrie più svariate, dalle acciaierie alla produzione di alimenti e bevande, sono azionati da motori. I motori sono fondamentali anche per gli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC o climatizzazione) che riscaldano e rinfrescano gli edifici in cui abitiamo e lavoriamo, oltre alle pompe che ci forniscono acqua potabile.

I motori elettrici rappresentano circa il 45% dei consumi mondiali di elettricità. Tuttavia, molti dei 300 milioni di motori attualmente in servizio sono modelli vecchi e poco efficienti e consumano più energia del necessario. Questo comporta lo spreco di grandi quantità di energia. I motori elettrici sono quindi candidati ideali per la nuova generazione di tecnologie e processi ad alta efficienza, che consentirebbero di ridurre le emissioni e garantirebbero un ritorno economico.

Le normative più recenti hanno aumentano i coefficienti minimi di efficienza energetica. Secondo la normativa EU Ecodesign del 2021, la maggior parte dei motori industriali nell’Unione Europea deve avere una classe di efficienza almeno pari a IE3, requisito che salirà a IE4 a partire dal prossimo luglio. Questo passo va nella giusta direzione, ma molti operatori scelgono di andare oltre, adottando motori di classe ultra-premium (IE5). Un motore IE5 può ridurre le dispersioni elettriche del 40% rispetto a un motore IE3, dando all’azienda solide garanzie per il futuro.

Il pacchetto ad alta efficienza motore SynRM IE5 e drive di ABB
Il pacchetto ad alta efficienza motore SynRM IE5 e drive di ABB
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I motori ad alta efficienza energetica sono però il primo passo. Gli azionamenti a velocità variabile (drive o VSD) consentono di regolare la velocità del motore in base al fabbisogno effettivo, in applicazioni nelle quali molti motori girano inutilmente alla massima velocità.  L’installazione di drive produce tipicamente risparmi nell’ordine del 25% o più nelle applicazioni motorizzate più diffuse. Ai prezzi attuali dell’energia, questo significa che gli operatori possono recuperare l’investimento nel giro di pochi mesi.

Un studio sull'efficienza energetica globale condotto da ABB ha rilevato come le aziende stiano affrontando la questione molto seriamente. Su 2.000 intervistati, il 97% ha programmato o già effettuato investimenti in soluzioni di efficientamento energetico. Inoltre, l’89% ha dichiarato che aumenterà la spesa in questo ambito nei prossimi cinque anni. Per farla breve, si vedono chiari segnali di evoluzione nella giusta direzione.

La circolarità in pratica
L’efficienza energetica va a braccetto con la necessità di creare un’economia circolare. A questo scopo ABB ha avviato una collaborazione con Boliden, azienda svedese di estrazione e fusione di metalli, che produce rame riciclato utilizzato nei motori elettrici ad alta efficienza di ABB.

Il rame riciclato ha un’impronta di carbonio inferiore del 65% rispetto al rame prodotto da minerale vergine. Un normale motore da 75 kW con un peso di 650 kg può contenere fino a 80 kg di rame. L’utilizzo di rame riciclato si traduce in una riduzione delle emissioni di CO₂ pari a circa 200 kg per motore.

«L’adozione di tecnologie più efficienti sotto il profilo energetico aiuterà l’industria ad abbattere le emissioni e i costi di gestione. Questo significa che potranno essere realizzati sia gli obiettivi aziendali, sia la promessa delle emissioni zero. Questo approccio, insieme a una maggiore collaborazione industriale e al “pensiero circolare”, sarà essenziale per portare a termine la transizione a un mondo più sostenibile»

Francesco Morrone, Division Manager Motors & Generators - ABB Motion Italia

ABB verificherà tutti i motori di Boliden per individuare le unità meno efficienti. Questi motori verranno sostituiti con modelli ad alta efficienza e successivamente inviati al riciclo: un esempio perfetto di economia circolare in pratica.


ABB
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