Dispositivi ottici di protezione

I dispositivi ottici di protezione riconoscono automaticamente gli oggetti nel loro campo di controllo e non richiedono alcun intervento dall’utente del macchinario. Per questo vengono considerati più adatti alla produzione rispetto ad altri dispositivi di sicurezza.

La nostra vasta gamma di dispositivi ottici di protezione comprende barriere fotoelettriche, griglie luminose e barriere fotoelettriche mono-raggio.

Barriere fotoelettriche Orion

Riducono la complessità, i costi e i tempi di inattività. [EN]

Barriera fotoelettrica o griglia fotoelettrica?

Muting

Blanking

Resettare

Requisiti di sicurezza per dispositivi di protezione optoelettronici?

Panoramica apparecchi di protezione optoelettrici Orion

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Cosa distingue una barriera fotoelettrica da una griglia fotoelettrica?

Una barriera fotoelettrica consiste in più sensori fotoelettrici fra loro adiacenti, mentre una griglia fotoelettrica è composta da uno sino a massimo quattro sensori fotoelettrici.
I sensori fotoelettrici raggiungono la minima distanza di posizionamento nella barriera fotoelettrica, che viene utilizzata per il rilevamento delle impronte.
In questo caso la risoluzione è di 14 mm.

Barriera fotoelettrica per distanze di sicurezza ridotte

Una barriera di sicurezza può essere impiegata in una macchina o impianto di produzione come dispositivo di sicurezza meccanico.
In caso di pericolo, tuttavia, vi è una differenza decisiva:
se davanti a un macchinario pericoloso viene installata una barriera fotoelettrica con distanza ridotta, è comunque presente un rischio elevato di contatto accidentale con il macchinario, definito spesso come "Toccare nuovamente".
Qualora il movimento pericoloso della macchina non possa essere arrestato immediatamente in caso di tale contatto, sarà difficile evitare lesioni.

Pertanto, è irrinunciabile che l'intera catena del circuito di arresto della macchina sia stata installata in modo ridondato e che sia sorvegliato.

Di norma, questo vale per i quadri di comando e i contattori che controllano movimenti pericolosi.

Le prescrizioni relative alle distanze di sicurezza vengono regolate da norme specifiche di Tipo C, come la EN 692 per le presse meccaniche.

Quaora non sia disponibile alcuna norma specifica di Tipo C, sarà valida in linea generale la norma EN ISO 13855.

Dispositivi automatici

Per le barriere fotoelettriche delle macchine automatiche è da prevedere una funzione di ripristino, che si attiva quando la macchina è impostata in modalità automatica: a prescindere quindi se si tratta di una protezione aggirabile o no. Dopo che è stata attivata la barriera, è necessario azionare prima la funzione di ripristino e successivamente abilitare il ciclo di lavoro mediante un dispositivo di accensione separato. Lo stesso dicas per le macchine con funzionamento semiautomatico.

Protezione dell'utente nelle macchine con fasi di lavoro manuali

Le macchine ad azionamento manuale, in cui uno o più utenti aggiungano o rimuovano dei pezzi tra i singoli cicli di lavoro, celano il rischio più alto nell'uso delle barriere fotoelettriche. Ciò significa che gli accesso nell'area di pericolo della macchina avvengono spesso più volte per minuto.

Barriere fotoelettriche alle presse

Le barriere fotoelettriche da molti anni fungono da comune dispositivo di protezione delle presse. D altrettanto tempo, o quasi, esistono informazioni dettagliate in merito all'uso delle barriere su tali macchine (vedere la doppia pagina seguente "Modalità ciclo per barriera fotoelettrica"). Nelle presse sono consentite esclusivamente barriere fotoelettriche del tipo 4.

Modalità ciclo per barriera fotoelettrica

Nella modalità ciclo, la macchina è configurata in modo che con l'innesco della barriera fotoelettrica venga avviato un nuovo ciclo.
Un ciclo per definizione è il processo con cui la mano accede alla macchina e viene successivamente ritratta.
Di norma, è possibile scegliere tra modalità a ciclo unico e a due cicli.
Nella modalità a ciclo unico, una nuova operazione inizia dopo il singolo innesco della barriera, nella modalità a due cicli invece la barriera deve essere attivata due volte.
Vale a dire che l'utente controlla la macchina con l'aggiunta o la rimozione dei pezzi.

Installazione della barriera fotoelettrica

La barriera fotoelettrica va installata in modo che nessuno possa accedere a un'area con pericolo di schiacciamento o altre lesioni senza dover innescare la barriera stessa.
Prima di tutto, durante il ciclo non deve essere possibile accedere alla macchina da sotto, laterlamente o da sopra.
Il campo di protezione della barriera deve pertanto iniziare circa sotto lo spigolo del tavolo della pressa.

Muting (override)

Un override del dispositivo di protezione può essere necessario per svariati motivi.
Uno degli scenari più frequenti è il trasporto automatico di materiale su un nastro, un sistema di trasporto senza conducente (FTS) o simili.
Altrettanto usuale è l'override per accedere a un interruttore ausiliari a tre posizioni nell'area di pericolo.

Nella funzione di override è necessario garantire che questa sia operativa, non venga attivata in modo involontario e che sia difficilmente aggirabile.
In altre parole, deve consentire il trasporto del materiale, ma evitare in maniera affidabile l'accesso alle persone.
Per poter raggiungere la massima sicurezza in questo caso, è necessario prevedere un sistema ridondante e sorvegliato (di norma con almeno due sorgenti di segnale indipendenti).

Se vengono installati dei sensori all'uopo, è necessario impiegare diverse tipologie.
In caso contrario, entrambi i sensori potrebbero fallire per lo stesso motivo (ad es. a seguito di una causa comune).

Un esempio di tale soluzione può essere l'uso di un interruttore di fine corsa meccanico in combinazione con una fotocellula.

Blanking

Con il blanking vengono nascosti alcuni fasci nel campo di protezione di una barriera fotoelettrica in modo permanente.
Questa funzione è consentita e utilizzabile quando un oggetto più grande della risoluzione della barriera si trovi da tempo nel campo di protezione senza che si siano disattivate le uscite di sicurezza (OSSD).
Se l'oggetto viene rimosso dal campo di sicurezza, le uscite di sicurezza passano in modalità OFF.

Il blanking dispone di diverse impostazioni di tolleranza che consentono un movimento o la vibrazione degli oggetti presenti nel campo di protezione.

Una tale regolazione della tolleranza prende il nome di Floating Blanking (soppressione flottante).
In questo caso, l'area soppressa può essere spostata all'interno del campo di protezione a macchina attivata.

I fasci rimanenti rimangono attivi e offrono la normale protezione, spesso tuttavia con una risoluzione inferiore.
Durante l'utilizzo della funzione di blanking è necessario garantire che la barriera fotoelettrica riesca a fornire una protezione non limitata.

All'esterno della zona soppressa, deve rilevare in ogni posizione, a seconda della risoluzione, oggetti delle dimensioni di un dito o una mano.

Dispositivo di reset: tre alternative

Reset manuale controllato

In caso di interruzione di una barriera o di una griglia fotoelettrica, le macchine ricevono un comando di arresto nell’area di pericolo monitorata e, se necessario, viene attivata una lampada di reset. Prima che la macchina possa essere riavviata, deve essere resettata la barriera o la griglia fotoelettrica. Ciò avviene tramite un interruttore di reset situato in una posizione dalla quale è possibile vedere l’intera area pericolosa e che non è raggiungibile dalla zona di protezione. La funzione di reset è molto impegnativa: né un cortocircuito né un componente difettoso possono attivare un reset automatico. Dopo aver attivato il dispositivo di reset, vengono attivate le uscite e la spia di reset viene disattivata.

Reset controllato a tempo

Il reset controllato a tempo (pre-reset) consente un reset dall'esterno dell’aerea di pericolo solo dopo essersi accertati che non ci sia nessuna persona nell'area di pericolo. Per il reset del fascio di luce (vedi immagine) deve essere attivato prima l’interruttore 1 e in seguito, per es. entro cinque secondi, l’interruttore 2. Un dispositivo di questo tipo è sempre indispensabile quando non è possibile visualizzare completamente l’intera zona di protezione da un punto.

Reset automatico

Il reset automatico viene utilizzato ogni volta che i fasci luminosi monitorano un’intera area. Qualora un fascio di luce venga interrotto può significare per es. che un robot si trova in quella zona. Se una persona entra in quella stessa zona, attraverso una porta per esempio, il robot verrà stoppato. Quando il campo di luce è nuovamente libero, verrà ripristinata automaticamente l’unità di comando.

Quali requisiti di sicurezza devono soddisfare gli apparecchi di protezione optoelettronici?

Nella norma EN 61496-1 per gli apparecchi di protezione funzionanti senza contatto sono inclusi requisiti di sicurezza elevati.
Tra i requisiti principale, un arresto sicuro della macchina e la garanzia che sorgenti fotoelettriche esterne o altre interferenze non vadano a pregiudicare la funzione di sicurezza.

A seconda delle caratteristiche della funzione di sicurezza, è possibile scegliere tra componenti del tipo 2 e 4.
I tipi 2 e 4 soddisfano essenzialmente le categorie 2/PL c e 4/PL e a norma EN ISO 13849-1.

Il tipo 4 soddisfa il massimo livello di sicurezza e afferma che un'avaria non può in alcun modo interferire con la funzione di sicurezza e che tale avario deve essere rilevabile in tutte le uscite mediante una riduzione repentina del livello, o che non possa essere ricollegata dopo uno scollegamento.
L'angolo di diffusione massimo consentito della luce è ±2,5°.

Il tipo 2 indica che è necessaria una funzione di sicurezza di base, tuttavia sorvegliata.
Vale a dire che la funzione di sicurezza deve essere controllata mediante test regolari che interrompano l'uscita non appena viene rilevata un'avaria.

Questa funzione di prova può essere integrata nell'apparecchio di protezione o installata con un'unità esterna (ad es. il controllo macchina).

La nostra offerta

Dispositivi ottici di protezione

Barriera fotoelettrica Orion1 Base

Rilevamento dita e mano
Fino a 6 m (dita)
Fino a 19 m (mano)

Dispositivi ottici di protezione

Griglia fotoelettrica Orion3 Base

Rilevamento corpi
Unità attiva e passiva
Fino a 8 m - robusto

Dispositivi ottici di protezione

Barriera fotoelettrica Orion1 Extended

Rilevamento dita e mano
Funzioni avanzate
Fino a 7 m (dita)
Fino a 20 m (mano)

Dispositivi ottici di protezione

Griglia fotoelettrica Orion3 Extended

Rilevamento corpi
Funzione silenziatore
Unità attiva e passiva
Fino a 8 m - robusto

Dispositivi ottici di protezione

Griglia fotoelettrica Orion2 Base

Rilevamento corpi
Trasmissione e ricezione
Fino a 50 m - snello

Dispositivi ottici di protezione

Griglia fotoelettrica Orion2 Extended

Rilevamento corpi
Funzione silenziatore
Trasmissione e ricezione
Fino a 50 m - snello

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Installazione della barriera fotoelettrica

Muting (override)

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